Da qualche mese il fiammifero è uscito dal Monopolio di Stato dopo aver portato negli ultimi anni nelle casse italiane la “misera” somma di 3 milioni di €, pari a nemmeno lo 0,0007 per cento del totale delle entrate fiscali.

Una gloria decaduta per un oggetto che fino agli Anni ‘80 mobilitava un mercato dove si vendevano fiammiferi per oltre 40 miliardi di lire di allora per un totale di 101 miliardi di unità, circa 1.900 pezzi per ogni cittadino di allora.

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Oggi il fiammifero è stato sostituito dal più diffuso accendino usa e getta e anche la concezione intrinseca di oggetto per la combustione è cambiata: un tempo un fumatore che abbisognava di una fiamma per la sua sigaretta ti chiedeva “Hai un fiammifero?”, oggi si dice invece “Hai da accendere?”.

Tuttavia se dovessimo ragionare in termini di idee, potremmo affermare come il fatto che un oggetto non sia più sotto il Monopolio di Stato possa essere senza dubbio un’occasione interessante: ci si trova ad avere tra le mani un prodotto svincolato da qualsiasi limitazione statale di prezzo, commercializzazione e diffusione.

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Se analizzassimo le caratteristiche del fiammifero, potremmo individuare alcuni punti di forza che lo differenziano da altri prodotti:

  • Genuinità: per i fumatori il fiammifero è il prodotto migliore per fumare perché non altera il gusto della fumata come invece fa l’accendino a gas o quello a petrolio. Non a caso i fumatori di pipa o di sigaro prediligono l’uso dei fiammiferi rispetto ad altro proprio per questa caratteristica.
  • Gestualità: accendere un fiammifero per molti è una sorta di rito che richiede una certa tecnica e manualità e ci sono numerosi e simpatici tricks da fare per non passare inosservati.
  • Packaging: la confezione è sempre stata negli anni un supporto grafico e creativo non da poco; se ora ci sono gli accendini con i disegni, prima era la superficie delle scatole dei fiammiferi a essere popolata da capolavori grafici. Perché non riproporre questa tendenza?
    Matchbook Diaries, ad esempio, è un account Instagram molto popolare che condivide foto di scatole di fiammiferi prese dai ristoranti di New York: negli Stati Uniti infatti è molto frequente che i locali facciano stampare delle confezioni di fiammiferi con il proprio logo o con altri disegni per pubblicità.

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  • Arte e architettura: il fiammifero ha una forma regolare e rigida che permette di realizzare delle meravigliose costruzioni come case e castelli, autovetture e imbarcazioni.
  • Sostenibilità: il fiammifero è costituito prevalentemente da legno e zolfo ed è sicuramente il mezzo di combustione più ecologico ed ecosostenibile di tutti; una buona scelta per chi è attento a questi aspetti.
  • Prezzo: non parliamo di prezzo al pubblico (che sarebbe uguale o sconveniente rispetto a quello dell’accendino) ma del costo di produzione molto basso; se si dovesse pensare a un gadget valido per qualità e design, una scatola di fiammiferi con un design accattivante sarebbe una soluzione originale e gradita.

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Guardando queste caratteristiche esclusive del fiammifero capiamo che ci troviamo davanti a un prodotto che ha indubbiamente delle caratteristiche esclusive che potrebbero essere la chiave di un ipotetico rilancio, difficile ma attuabile.

E voi cosa ne pensate? Usate i fiammiferi? Riconoscete le caratteristiche che abbiamo condiviso? Ne avete altre?

Ditecelo nei commenti.

Il Team di Rolling Tobacco.