Non sono il fan numero uno del Pueblo. Gli aficionados di RT lo sanno bene: trovo che sia uno dei tabacchi da due soldi reperibili sugli scaffali dei tabaccari italiani.
Eppure piace, specie ai neofiti dell’hand rolling. Di fatto è il tabacco che vedo più spesso sui tavolini dei bar notoriamente frequantati da studenti e persino su quelli della mia osteria di fiducia. Perchè il Pueblo è il trinciato che più assomiglia nell’aroma alle precenfezionate ma non porta il marchio di sigarette famose: politically scorrect? Boh…
A me dunque non è mai piaciuto tuttavia non ho potuto trattenere una grassa risata dopo aver letto la valanga di cacchiate scritte dal pisciainchiostro (leggasi cronista) di turno nell’articolo incriminato.
Un non meglio identificato campione del tabaccaccio in questione è stato analizzato e dentro ci hanno trovato 9 insetticidi, 3 fungicidi, 2 nematocidi e un diserbante. Senza considerare poi che, fatta eccezione per il Cymoxanil, la legislazione italiana vieta l’impiego nella coltivazione del tabacco delle altre sostanze rilevate.
A me, ignorantone da campionato degli ignorantoni, pare evidente che:
– il tabacco in questione non è stato coltivato in Italia;
– le sostanze rilevate non sono addittivi atti ad edulcorare il blend.
– lo stesso laboratorio ha poi ripetuto le analisi su un secondo campione di Pueblo, di un lotto diverso e senza “puzze anomale”, che è risultato “pulito”.
Lotto diverso, forse addirittura zona di coltivazione diversa, differenti problematiche con insetti ed infestanti… non faccio l’agronomo ma non ci vuole molta fantasia per ipotizzare una serie infinita di perché!
E poi le puzze anomale? Dove si scriveva di puzze anomale del campione in esame? Ma per cortesia! Odio il giornalismo da web dove chi scrive non ci mette nome e cognome ma si limita a cercare la notizia (e magari è anche un ex-fumatore pentito ed incazzato).
Cosa è successo al primo campione? Mah… Può esserci un lotto difettoso, capita… Ma chi ha commissionato un’assurda analisi su di un solo campione del trinciato che, di fatto, ha rubato decine di migliaia di utenti alle preconfezionate con il relativo calo di introiti?
A me, ignorantone da campionato degli ignorantoni, pare evidente che:
– il tabacco in questione non è stato coltivato in Italia;
– le sostanze rilevate non sono addittivi atti ad edulcorare il blend.
– lo stesso laboratorio ha poi ripetuto le analisi su un secondo campione di Pueblo, di un lotto diverso e senza “puzze anomale”, che è risultato “pulito”.
Lotto diverso, forse addirittura zona di coltivazione diversa, differenti problematiche con insetti ed infestanti… non faccio l’agronomo ma non ci vuole molta fantasia per ipotizzare una serie infinita di perché!
E poi le puzze anomale? Dove si scriveva di puzze anomale del campione in esame? Ma per cortesia! Odio il giornalismo da web dove chi scrive non ci mette nome e cognome ma si limita a cercare la notizia (e magari è anche un ex-fumatore pentito ed incazzato).
Cosa è successo al primo campione? Mah… Può esserci un lotto difettoso, capita… Ma chi ha commissionato un’assurda analisi su di un solo campione del trinciato che, di fatto, ha rubato decine di migliaia di utenti alle preconfezionate con il relativo calo di introiti?
Pierato
EDIT:
Ringrazio Pierato per aver scritto il pezzo, che condivido (e che ho solo leggermente alleggerito sui giudizi un po’ tranchant anche se pur sempre personali).
Mi piacerebbe però leggere una dichiarazione ufficiale della Poschl o del suo importatore italiano ITAgency: se vorranno, le colonne di RT sono a loro disposizione.
Christian
ps. cartina e/o filtro fanno il sapore del tabacco oltre al prodotto intrinseco, vedi le luky strike da 10 che hanno il filtro bucherellato e sanno di multifilter, a meno di non metterci lo scotch.. possibilmente in bicchiere 🙂
il publo è un tabacco anonimo, il nome è un testamento, ma proprio per questo è apprezzabile come tabacco di riserva, o da mescolare con altri virginia, per quel che rigurda gola ed esofago, credo che dipenda molto dal fumatore, se soffri di esofagite qualsiasi fumo gratta, da non tralasciare il rolling; sai fare una sigaretta? OK, puoi farla più compressa o più morbida, e le cartine? e l’eventuale filtro? che cartine usi, che filtro, quanto tabacco metti? Ho provato il virginia absolute, ad un prezzo sotenibile ma “raschia” ovunque, il camel nel barattolo da 80g non mi sembra così male, non so poi che tipo di additivi siano stati aggiunti ma rollato a dovere ricorda molto le camel senza filtro, ho provato a fare un mix tra pueplo, golden virginia e pueblo e camel, esce fuori ogni volta una sigaretta diversa, interessante, ma il camel è molto più fragrante, il pueblo si può fumare senza filtro, il golden non si sostiene, mi piacerebbe provare il crossroad ma non sii trova a meno di non comprarne trenta pacchi online, la nicotina è comunque il principale indiziato del “raschio”, provate a prendere le compressine sublinguali nicorette pere spettere, vedrete che raschiano, senza fumo. Mi piacerebbe che per ogni tipo di tabacco consigliassi il tipo di rollo e la cartina giusta, filtro, senza, macchinetta o manual. ciao e grazie.
molto bene,in tal caso ribadisco il mio personale plauso (sincero e fiducioso) alla VS sensibilità in merito alla questione..trovo eticamente (e strategicamente) corretto il fatto di non trascurare gli umori dei membri di Rolling Tobacco e le informazioni che circolano in questo sito che funge da termometro della situazione tra i consumatori di trinciati italiani…buona giornata anche a voi
non rientro nel merito della faccenda (ho già dato il mio parere..) però,incuriosito dal post qui sopra,mi sono documentato (http://www.itagency.it/profilo.php) …orbene,ammesso e non concesso che il suddetto post non sia una bufala,a prescindere dai contenuti della diatriba, vorrei manifestare il mio compiacimento nei confronti di chi,come in questo caso, si è preso la briga di darci una risposta-parere in merito…(ricordo che, per altre questioni, la Manifatture sigaro toscano non ci ha degnato di alcuna risposta a dispetto di numerose mail inviate da alcuni di noi…) grazie!
Buongiorno,
il post non è una bufala, è la posizione di International Tobacco Agency, che, avendo voluto approfondire la questione dal punto di vista scientifico e giuridico, pensa sia giusto dare una risposta seria ed esaudiente ai clienti e non clienti.
L’articolo da cui si è originato il tutto, a nostro parere era discutibile in origine, ma -ripeto- non entriamo in merito, sicuri che solo chi lavora con onestà intellettuale verrà premiato.
Siamo molto attenti alla questione, per cui ogni dubbio o perplessità in merito, sentitevi liberi di contattarci, anche attraverso i social network.
https://www.facebook.com/ItaInternationalTobaccoAgency
Buona giornata.
Buongiorno,
siccome il tema ci sembra molto caldo, e siccome non crediamo sia giusto denigrare il lavoro di un’intera azienda che lavora sotto stringenti norme europee per poter offrire sempre un tabacco dall’alto standard qualitativo.. e siccome l’articolo apparso precedentemente ha perlomeno qualche “lato oscuro”, come fatto notare anche dall’autore del post, Christian…
Ecco a voi la smentita ufficiale apparsa ne “Il Salvagente”.
“Tabacco Pueblo: cessato allarme” (in realtà l’allarme non c’è mai stato, se non in una busta fatta recapitare in redazione da un non ben specificato lettore de “Il Salvagente”) cosi inizia la smentita del giornale “Il Salvagente”, che aveva attaccato il trinciato di casa Poschl nei mesi precedenti. Con la smentita apparsa nel mese di ottobre, la questione si commenta da sola, non crediamo sia necessario calcare ulteriormente la mano: ognuno di noi saprà riconoscere il buon giornalismo da quello meno buono.
Qui riportiamo l’articolo completo
http://issuu.com/MirkoBusatto/docs/il_salvagente_rettifica/1
Rimaniamo a disposizione per ogni ulteriore richiesta.
Buona lettura.
Avevo promesso le mie consuete due righe, ma a questo punto è superfluo, l’ argomento è stato largamente eviscerato, mi accodo ai commenti antiallarmisti fatti sin ora, l’ articolo sembra scritto per far colpo su qualcuno, e condivido l’ argomento giornalismo sottolineato a più riprese da pierato, il giornalista non cerca gradimento, riporta i fatti,non deve esprimere la sua opinione peggio che mai se volutamente forviante, deve riportare i fatti, di qualunque argomento si tratti, costume, motori, sport, non deve mai schierarsi meno che mai apertamente, deve attenersi solamente a riportare i fatti, sono volutamente ripetitivo perchè per una volta non voglio che le parole più usate per il mio post siano forse, secondo me, potrebbe essere che, non mi sento possessore della verità assoluta, ma ogni tanto anche io ci tengo ad esprimere in maniera ferma le mie 4 opinioni.
Questo bailamme di informazioni contrastanti o inconsistenti, fa si che comunque rimanga poca chiarezza su tutta la questione, che sia un lotto fallato o un problema di zona di coltivazione rimane il fatto che questo mi suona come pretesto di un salutistaatuttiicosti che o non è riuscito ad esprimere bene il suo pensiero, o non aveva alcuna idea di quello che stava per scrivere, lo dimostra il fatto che tutti più o meno abbiamo ignorato l’ argomento inconsistente dell’ articolo concentrandoci piuttosto sulla scarsa qualità del medesimo.
Ho cercato in giro per un pò, gli articoli in questione sembrano delle fotocopie rivedute e “corrette”…dietro non c’è niente, ho lasciato perdere, la noia ha avuto il sopravvento ben prima di voler approfondire.
Una domanda, ma un pacchetto di sigarette quanti grammi di tabacco sono?
Una blasfemia bella e buona!
Non lo ricordo più, perche sono anni che non ne compro!
Ciao
quindi?
il tuo intervento ha qualche attinenza con ciò che si stà discutendo qui o che altro?
ma dalla Poschl ancora niente? …neanche uno straccio di telegrafico comunicato,qui o altrove che sia? mah…
lo comprai una volta, puzzava di varechina, mai più comprato!
ne ho fumate parecchie buste per capirlo e bollarlo definitivamente dai miei acquisti fumosi ma sentori di varechina, in tutta onestà, non ne ho mai sentiti. non è proprio il genere di trinciato che dovrebbe sapere di varechina, in teoria 😉
non sarà stata proprio varechina ma come quei prodotti puzzolenti che lavano i pavimenti, forse ammoniaca, non so di preciso, la puzza era talmente forte che si sentiva anche a busta sigillata.
avresti dovuto farlo analizzare anche tu 😆
battute a parte: in genere il sentore di ammoniaca è dato da un’eccessiva quantità di umettante e conservante che nel pueblo non ci sono.
per questo trovo alquanto strano che avesse quel sentore ma…tutto può essere!
Non amo i tabacchi “bio” ormai l’ho sapete. Li giudico “insapore”, ma rispetto la gran quantità di persone che li fumano. Il fumo fa male e se mi devo far male preferisco farlo a piacere mio. L’articolo in questione è ambiguo e quantomeno incompleto.
Da giornalista dilettante io mi pongo domande.
Ad esempio:
Il campione da dove arriva?
A quale lotto appartiene?
Perchè è stato analizzato?
Ci sono state segnalazioni che hanno portato il settimanale in questione a svolgere indagini?
Chi ha portato il tabacco?
I due campioni analizzati che provenienza avevano?
Ci sono interessi sotto?
Sono state fatte indagini su chi ha fatto segnalazioni?
Io queste domande me le faccio!
Credo che qualsiasi giornalista serio dovrebbe farsele!
Se queste sostanze rilevate sono davvero presenti in un intero lotto allora è giusto che i fumatori vengano informati e tutelati ma….
se sono presenti solo nel campione analizzato allora le analisi sono da buttare.
Avevo già letto quell’articolo: è un ballon d’essai, non ha alcuna rilevanza! Come si fa a basare una valutazione sperimentale usando un solo campione????????? Perdipiú il secondo preso in esame ha dato l’esito opposto! E’ chiaro però che, se uno non legge bene l’articolo, il messaggio che passa è che il Pueblo é pieno di pesticidi…
proprio per questo lo contesto:
se uno vuole sparare a zero deve, per lo meno, avere cognizione di causa su come si spara.
per quello chiedo retoricamente…ma neppure troppo chi ha commissionato quell’insulsa analisi ed il relativo insulso articolo 😉
pierato sai che ti dico che per quanto mi riguarda possono scrivere,dire quello che vogliono.a me fumare piace e fin quando la salute me lo consente mi godo un buon tabacco,una buona pipa,un buon sigaro.d’altronde,l’ho anche scritto in un post precedente,oggi fa male anche l’aria che si respira c’è gente che si ammala di asma,e cancro ai polmoni senza mai essere entrata in tabacchino.quindi….ai a posteri l’ardua sentenza.
esatto pierato…sappiamo che tutto ciò che mangiamo,beviamo,fumiamo, se derivante dalla filiera industriale,ha sicuramente subito trattamenti con antiparassitari, è cresciuto in terreni trattati con diserbanti e “vitaminizzati” coi concimi chimici…inutile fare gl’indignados della domenica (acca’ nisciun’ è ffess…) il problema nasce quando c’è cattiva gestione da parte dei produttori..diciamo disinvolta (per non dire in malafede) come per esempio quando viene a mancare l’osservanza di quello che tecnicamente è definito “intervallo di sicurezza” (ovvero il rispetto dei “tempi di carenza” prima della raccolta) cosa che con ogni probabilità è accaduta alla partita di pueblo in esame…l’articolo cita la presenza di nove pesticidi e quant’altro,riporta perfino una tabella, ma per fare un lavoro esaustivo doveva specificare eventuali superamenti dei limiti di legge relativi ad ogni principio attivo rilevato (non mi serve sapere che ci sono 12,8 parti per milione di Oxadixyl se a margine non mi dice quale sia la soglia di tollerabilità per l’organismo,il limite consentito…è un dato incompleto) non voglio difendere nessuno ma chi produce il pueblo dichiara di non usare aromi di cioccolato o mandorla,umettanti..non dice di coltivarlo bio,talmente bio da trinciarlo con tutte le erbacce e i bacherozzi.. detto questo,possiamo anche abbandonarci a tutte le romanticherie del caso.. tipo che il fumo fa male,che non esistono più le mezze stagioni, ecc…
salve sono finalmente riuscito ad iscrivermi.sono nuovo ma vi seguo da un annetto..penso di aver capito cosa pierato voglia dire..lasciando stare la dubbia qualità del tabacco,il discorso in definitiva si riduce a questo,che fumare faccia male anzi malissimo lo sappiamo.che sia attivo,passivo o come endovenoso il fumo fa male..ora detto questo che bisogno sente la gente ogni volta di uscire con queste belle trovate,con signori articoli che spiegano quali insetticidi diserbanti e chi più ne ha più ne metta,per poi dire alla fine FUMARE FA MALE..beh e quindi che scoperta è…hanno usato prodotti chimici nel tabacco??vi siete mai chiesti quando bevete un buon vino,chissa l’uva come è stata trattata??che tipo di veleni vengono usati..eppure l’alchool non provoca meno danni del fumo anzi..eppure nessuno sta a scassare sui danni dell’alchool..e potrei continuare..quello che voglio dire è:finiamola di essere ipocriti al giorno d’oggi fa male anche mangiare se non si conosce la provenienza e nemmeno a volte..scrivere,dire del fumo.di questo o quell’altro tabacco non porta a niente chi fuma continuerà;come come voi.a fumare,chi fuma pueblo continuerà a fumare pueblo,o forse leggendo quell’articolo un altra compagnia ha guadagnato un nuovo cliente..scusate se sono stato lungo ma mi sentivo in dovere di dire la mia..e complimenti per la trasmissione siete bravissimi 🙂
beh…non faccio l’agronomo ma ho parenti che si occupano di agricoltura.
l’uso di diserbanti, fertilizzanti, insetticidi e quant’altro si renda necessario per migliorare e salvaguardare la coltura è normale routine. l’italia ha i suoi “paletti” in materia (non per niente l’articolo citava solo uno dei prodotti usati come legale in italia), la comunità europea altri e via dicendo.
gli unici tabacchi che “dovrebbero” provenire da agricoltura bio e sono senza addittivi sono, al momento, il nas organic e lo yuma ma prendi questo dato con le pinze: i produttori possono scrivere quello che vogliono ma non esiste, al momento, un istituto di certificazione per i tabacchi bio.
egregio lolloso,
col termine addittivi si intendono, nell’industria della trasformazione del tabacco, le sostanze quali umettanti, eccipienti ed edulcoranti che, di fatto, servono a modificare (in meglio, si spera) il grado di umidità ed il sapore del blend.
nessuna delle sostanze rilevate nel campione in oggetto ha questa funzione: la tabella riportata in calce all’articolo che contesto riporta una serie di prodotti usati durante la coltura delle piante di tabacco e non durante la loro trasformazione. un insetticida serve ad uccidere un poarticolare range di insetti (parassiti, di solito) e non a dare gusto al trinciato. c’è parecchio abuso del termine “senza addittivi” che potrebbe far credere erroneamente al consumatore che il tabacco in questione sia coltivato biologicamente. nella realtà dei fatti il termine ha un altro e ben preciso significato. il pueblo in esame conteneva tracce di sostanze usate in coltura ma non addittivi. hai mai mangiato un pomodoro di coltura tradizionale ed uno bio? io sì. hanno lo stesso sapore nonostante uno sia trattato ad antiparassitari ed uno no.
cordialmente, pierato
Grazie per le informazioni Pierato, effettivamente ne sapevo poco in materia di additivi, ma tirando ad indovinare, tali sostanze non le avrei mai considerate tali.
Ora comprendo la critica mossa verso l’articolo e la condivido pure.
Ultima delucidazione: quale percentuale, approssimativamente, di produttori utilizzano tali sostanze chimiche nella produzione stessa? posso arguire tutti a parte i produttori del NAS Organic?
A parte le considerazione sulla qualita del tabacco in questione su cui concordo pienamente con Pierato, onestamente non capisco tutto il clamore su questa questione, non che sia irrilevante come problema ma purtroppo è una realtà che coinvolge tutti, fumatori e non.
Mi pare ovvio, pur non essendo un agronomo, che una coltivazione non biologica lasci tracce chimiche sul prodotto finale, sia esso tabacco oppure verdura o frutta; a maggior ragione quando tali coltivazioni sono situate in paesi la cui legislazione permette l’uso di determinati prodotti chimici di sintesi ( diserbanti,insetticidi ecc.) da noi, inteso come EU, banditi oppure regolamentati come quantita d’uso perchè tossici.
Ricordo anni fa una indagine di Legambiente sui vegetali venduti nella catene di distribuzione, fecero delle analisi accurate e in alcuni ( in piccola percentuale in realtà) trovarono presenze rilevanti di agenti chimici.
Certo l’ideale sarebbe acquistare tabacchi coltivati biologicamente o almeno tabacchi provenienti da paesi i cui organismi di controllo sulle coltivazione sono realmente efficienti ed evitare di comprare prodotti di dubbia provenienza.
Piu facile a dirsi che a farsi fintanto che non vi sara una legge che obblighi i produttori di tabacco a garantire la provenienza dei loro trinciati, una sorta di tracciabilità come sulle carni.
Detto cio mi piacerebbe leggere di un’analisi chimica accurata sui tabacchi delle preconfezionate, ho idea potrebbero riservare spiacevoli sorprese…………
Valanga di cacchiate? Io non sono amante del tabacco in questione, anzi, ma mi permetta di dissentire.
Qualsiasi la ragione che ha portato a tale indagine, dalla puzza al “fumatore incazzato” (che comunque non l’ho capita questa, inoltre poi il nome ce l’ha messo), tale indagine ha portato a risultati preoccupanti. Speriamo che sia solo un lotto difettoso e che non sia consuetudine, magari anche di altri produttori di altri brand.
Permettimi, Pierato, di farti una domanda, forse son due, quando scrivi “le sostanze rilevate non sono addittivi atti ad edulcorare il blend”. Primo volevo sapere se tali sostanze sono classificabili come additivi siccome ho dubbi a riguardo. Secondo, dicendo che tali sostanze non edulcorano il blend sembra che affermi che tali sostanze non varino il gusto finale del tabacco. Beh, io sarei curioso di provarlo….