Nel nord Europa si usa bere birra e superalcolici, facendo un sorso della prima e un piccolo sorso del secondo.
In Olanda soprattutto, si ordina birra, rigorosamente nella pinta piccola e Jenever.
Esistono due tipi di Jenever. L’Oude Jenever e il Jonge Jenever. Letteralmente Jenever vecchio e Jenever giovane.
I giovani stanno abbandonando questa abitudine, ma i vecchi non la mollano. Amichevolmente i vecchi olandesi ordinano Jenever chiamandolo Oude “Jennifer” e Jonge “Jennifer”, quasi fosse una ragazza o una donna. Ho passato una notte in una taverna del Red Light District e questo mi è stato raccontato proprio da un vecchio marinaio in pensione, con la barba, che fumando mi ha offerto una “vecchia Jennifer”
Ebbene, dopo questa premessa, dico che il Van Nelle, è il tabacco perfetto per accompagnare le bevute di questo tipo.
Un sorso di birra poco alcolica, un sorsetto di vecchia Jennifer da 45 gradi e una rollata di Van Nelle. Un tabacco unico, che io chiamerei tabacco da marinai.
Un vecchio marinaio che arriva al porto di Amsterdam o di Rotterdam, e una volta sulla terra ferma, ha bisogno di garanzie. Di sicurezze.
La sicurezza di bere un alcolico che faccia girare la testa e di fumare un tabacco che soddisfa l’anima e il corpo e che faccia girare la testa tanto quanto un bicchierino di “Vecchia Jennifer”. Una sigaretta che lascia il suo aroma in bocca e sui vestiti. Una sigaretta che sappia di maschio ma che non sia così pesante da non permettere una rollata dietro l’altra, per accompagnare le bevute di un marinaio in libera uscita, che al porto poi, uscito dalla taverna, cercherà compagnia e spensieratezza, prima di imbarcarsi ancora… con la sua busta di Van Nelle in tasca e un altro cuore spezzato che saluta dalla banchina.
Sulla busta del Van Nelle, c’è una ragazza, con in mano un’ancora. Mi piace pensare che quella ragazza si chiami Jennifer.
La ragazza che fa girare la testa ai marinai.
© Andreuccio 2010
…e con questa mi hai convinto ad acquistarlo! 😀
La cosa positiva è che lo trovo anche dal tabaccaio della stazione dei treni (Vicenza), assieme al NAS 😉
concordo con zioadolfo nel dire che c’era qualcosa di più di una vena poetica in ciò che hai scritto… sembrava quasi che tu parlassi di una donna che ti ha rapito il cuore, qualcuna davvero capace di imprimersi a fuoco nella memoria… spero di trovare il van nelle da qualche parte qui a bari.
il van nelle è decisamente uno dei miei preferiti e..
aveva un che di veramente poetico l’articolo, davvero complimenti, mi è piaciuto molto!
oggi devo andare a comprare del tabacco, spero di trovarlo 🙂
buon tabacco il van nelle, unico difetto è che dopo un pò stufa !!!
Più che stufare, Jimbo, il mio sembra che ha perso un po’ di vigore. Lo sto fumando dopo i pasti, dopo un buon caffè, insomma lo sto centellinando. La busta sembra tenere bene l’umidità eppure, ripeto, lo trovo un po’ “svanito” nel sapore.
che poesia! Comunque molto buono il Van Nelle, giusto compromesso tra gusto e pesantezza, però quante rondelline!!!
Accidenti Andreuccio, la tua descrizione è così perfetta che, mentre leggevo, “vedevo” le persone e i luoghi descritti. Inutile dire che stavo fumando Van Nelle.
Grazie Max, lo considero un grande complimento!
Mi riprometto sempre di non usare il cellulare per commentare 🙂
E ovviamente in Italia non si trova….
Si che lo si trova. Sul Forum se ne parla da un bel pò e molti lo fumano!
In ogni caso ti basta notare le avvertenze di legge sul sacchetto fotografato qui sopra: sono in italiano 🙂
e comunque l’ho appena comprato 😛